… è da un pò che volevo raccontare la mia ultima avventura, anche se dai social mi avete seguito e supportato in tanti; certo è che quando avevo progettato la mia partecipazione in questa bikepacking race immaginavo anche un finale diverso ,,,
Tagliare la Francia dalle Fiandre ai Pirenei è in estrema sintesi il French Divide! Detta così sembra tutto molto semplice, ma in realtà i freddi numeri raccontano di circa 2200km ed oltre 39000 mt di dislivello positivo, per l 80% del tracciato in off-road
La mia decisione di partecipare è arrivata un po’ tardi, complice anche la caduta di Giugno durante la 12h di Monza ,,,
ma una volta recuperato l’infortunio e grazie anche ad Andrea Ragona di Cicli Elios che aveva subito creduto in questo progetto, non potevo che partire per questa nuova avventura!
La bici scelta, studiata insieme con Cicli Elios, è una Limit equipaggiata con Sram e Shimano Xt per i freni( in una successivo articolo vi dettaglierò su bici e tutto l’equipaggiamento utilizzato)
Il 4 Agosto si parte da Fiumicino direzione Ostenda… biglietto di sola andata 😉 e quando si vola con la propria bici la prima ansia è che arrivi con te…
e assodato l’arrivo del pacco, che tutto sia in ordine… Di corsa esco dal terminal e mi posiziono in un punto dove posso con tranquillità rimontare la bici 😉 sperando di non essere arrestato….
… anche perchè mi servirà per coprire i 30km che mi separano da De Panne dove ho prenotato l’hotel.
La temperatura è piacevole ed il tragitto tutto su ciclabile attraversa paesi tipici delle Fiandre
De Panne è molto caratteristica ed il vento a quanto pare non manca mai da queste parti … 😉
la giornata è splendida e ne approfitto per fare due passi e visitare questa piccola località affacciata sull’oceano
Finalmente arriva il giorno del briefing e non vedo l’ora di conoscere gli altri partecipanti! Quello che amo in questo tipo di manifestazioni è proprio l’incontro e la condivisione dell’esperienza ,,, di cui sono un famelico cacciatore 😉
Appuntamento ore 19 del 5 Agosto a Bray Dunes e che bello ritrovare subito gli altri italiani iscritti: Giovanni Roveri e la fantastica coppia formata da Mauro ed Elisabetta
La sala è piena e Samuel con Celion e Lionel organizzatori di questa manifestazioni ci parlano del percorso e delle regole
Finito l’incontro mi fermo ad osservare qualche allestimento e c’è veramente di tutto 😉
Riparto e torno in hotel per andare a riposare, dopo aver sistemato e messo in ordine le ultime cose…
La mattina ore 5:30 lascio l’hotel per andare a Bray-Dunes dove la partenza è fissata per le 6:24 in punto
La temperatura e la classica tensione prima della partenza mi fanno sentire i brividi addosso … complice anche il fresco mattutino 😉 e l’emozione di una nuova avventura che sta per partire!
Celine & Samuel fanno l’appello mentre un galletto francese 🙂 si aggira in mezzo al gruppo per cantare alla nuova alba e dare lo start ufficiale al primo French Divide!
3-2-1 si parte e w la France!
usciamo da questa piccola cittadina scortati a velocità controllata dagli organizzatori fino ad arrivare all’ingresso di un sentiero da dove parte ufficialmente la gara.
Il primo tratto costeggia un canale e praticamente ci troviamo in tre-quattro a viaggiare insieme con un clima perfetto per partire; il fondo è particolarmente veloce e mi permette di fare strada
Ad un certo punto incontro Giovanni e scambiamo due chiacchiere poco prima di affrontare la “pettata” del Kemmelberg, un classico della Gant Wevelgem ,,, e devo ammettere che si fa sentire!
… dopo circa 150km iniziamo a ballare sul pavés e quindi inziano i fantastici settori de Mons en Pévèle, Bersée, Orchies, Tranchée de Wallers e la foresta di Arenberg che hanno fatto la storia dell Inferno del Nord! Erano anni che sognavo di attraversare queste zone e da sempre appassionato della Paris-Roubaix, solo ora e con le ruote che “corrono” veloci in questi tratti riesco a capire a fondo cosa significa…. i professionisti che affrontano a velocità folli e spesso in condizioni meteo proibitive sono dei veri fenomeni!!!
Sempre da solo continuo sul tracciato fino a quando arrivo in un punto impraticabile…. dove ritrovo Clem ed un altro ragazzo belga
purtroppo non si riesce a transitare dove porta la traccia e quindi siamo costretti a trovare un percorso alternativo, che ci costringerà ad allungare di circa 15km…
Procediamo insieme fino ad un paese dove è necessario fare una sosta ristoro prima della notte… c’è solo un kebab e quindi mi toccherà cenare con questo
Nell’attesa scambiamo due chiacchiere e nel mentre arriva il paninazzo con patatine fritte!
… direi ideale per proseguire il viaggio…. Usciti dal locale ci prepariamo per la notte con le luci e si riparte di buona lena
Ad un certo punto incontriamo un fienile ed i miei compagni decidono di fermarsi, ma per me era troppo presto e quindi proseguo da solo sulla traccia. Sono circa le 21 e circa 300km sono già passati sotto le mie ruote,,, con le Fiandre alle spalle, orami punto il primo Checkpoint a Reims
Amo particolarmente pedalare di notte, ma a volte mi resta difficile riuscire dormire ,,,; mi fermo in uno spiazzo e trovo un posto dove piazzare la tenda nascosto dietro un pò di vegetazione,,,, in circa 3h di sosta probabilmente avrò dormito mezz’ora….
Decido di ripartire e la mattina presto arrivo a Reims dove mi aspetta Samuel per certificare il passaggio! Mi segnala con mia grande sorpresa che sono il primo a transitare … non avevo mai controllato su Capturs la mia posizione anche perchè non m’interessava molto la classifica.
Dopo il timbro, approfitto del bar per darmi una rinfrescata e per una ricca colazione. Faccio anche scorta di baguette tagliate che infilo in maniera tattica nei pochi spazi rimasti nelle borse … 😉
Vitry, Chalon en Champagne, e si attraversano campagne e grandi vigneti; la temperatura è ideale di giorno ed anzi anche troppo alta nelle ore centrali … una sosta ad un Mc Donald per un altro “ricco” pranzo,,,
purtroppo da qui il mio ginocchio destro inizia a dare problemi … di fatto ad ogni salita non riesco piu’ a spingere ed in quelle piu’ dure quindi sono costretto a scendere a piedi…
Comunque cerco di andare avanti cercando di gestire il problema, visto che mi sento cmq molto bene,, ah dimenticavo…. problemi di acqua? nei cimiteri è sempre disponibile e salvo indicazioni diverse, potabile! 🙂
Anche il secondo giorno si chiude
ed attraverso sentieri sempre molto rurali lungo il cammino di St Jacques, mi avvicino sempre di piu’ a Le Massif Central ed al fantastico Morvan
I continui sali scendi in questo settore mettono a dura prova il mio ginocchio, che cerco di gestire pedalando con una gamba sola oppure scendendo a piedi e passeggiando sulle salite piu’ impegnative.
A metà del terzo giorno sono quasi costretto al ritiro… il dolore diventa ingestibile ma penso :” piuttosto a piedi ma arrivo in fondo!” con questo “mantra” dopo uno stop forzato per far riposare un po’ il ginocchio riparto…
Inizia la vera montagna ed attraverso dei boschi stupendi il tracciato si fa a tratti veramente tecnico ed impegnativo.
Decido per questa notte di trovare una camera, per fare una bella doccia, dormire qualche ora in un letto caldo prima di salire di quota e mettere del ghiaccio sul ginocchio.
Quindi fagocitata una baguette
e posteggiata la bici al sicuro
, mi sparo tre ore a piombo!
Entro nel Morvan in una notte tanto spettacolare quanto difficile non solo per la navigazione …
di fatto nonostante le tante esperienze che ho vissuto in questi anni di ciclismo estremo è la prima volta che mi trovo in solitaria ad attraversare un bosco di notte e su sentieri non di casa… immagino la mia luce da lontano che attraversa questo bosco e la mia bici a rompere un silenzio irreale.
Ma questa era una situazione che sapevo di dover affrontare e che cercavo in questa avventura per completare un percorso iniziato anni fa.
Ci si mette anche il Garmin che non carica più nemmeno la mappa e quindi “vedo” solo la traccia ed il puntatore della mia posizione …
Ad un certo punto la traccia porta dritto dentro un corso d’acqua ,,, ed in piena notte nel bosco vedo solo questo …
che fare? seguire la traccia ed entrare nel corso d’acqua o cercare un alternativa?
Decido di seguire la traccia e con l’acqua che mi arriva sotto il ginocchio percorro circa 500mt ma non vedo ancora se e dove finisce ..
per fortuna ad un certo punto il sentiero si apre ed esce dal fiumiciattolo 🙂 ; e felice ma bagnato …. proseguo in questa lunga notte…
inizia un altro giorno e con l’alba tornano anche le forze; ed ormai mi avvicino sempre di più al secondo Check point… ma prima un altro passaggio “lunare” del Morvan
e dopo praticamente tre giorni senza incontrare nessuno… mi riprende il simpatico neozelandese Craig Phillips con il quale percorro un tratto insieme
Purtroppo il ginocchio non mi da tregua ,,, quindi resto di nuovo solo perché sono costretto ad uno stop in una farmacia per chiedere una fascia elastica ed un antidolorifico.
Ma ritrovo Craig a Toulon sur Arroux CP2 dove arrivo il 09/08 verso le 14 con 937km e quasi 10000mt D+
Nel ristorante dove c’è in punto di controllo preparano un abbondante piatto di pasta, … vi lascio immaginare … ma in certe condizioni vale il principio di sopravvivenza 🙂 e quindi si mangia tutto senza troppe storie!
Il morale è buono e chiacchierando con Lionel(uno degli organizzatori), spiego che sono molto preoccupato della tenuta del mio ginocchio.. che sto cercando di gestire al meglio delle mie possibilità
Prima di ripartire facciamo rifornimento in un market locale dove carico della frutta secca, pane e qualche mars per la gola 😉
Lungo il percorso alla prima salita dura lascio andare Craig perchè non posso rischiare di forzare sul ginocchio e quindi non devo essere condizionato dal ritmo di altri; ma in fondo è la condizione che cercavo in questa avventura.
Passata Bourbon-Lancy ormai è sera ed un tramonto così spettacolare su La Loire merita una foto che vale un viaggio!
Poco dopo e vicino il fiume attrezzo la zona notte 😉 e quindi piazzo la mia tenda per dormire qualche ora …
molto minimal ma questo offre il tour operator!
Come si puo’ immaginare la zona è molto umida e quindi il bagnato addirittura entra in tenda … fra freddo ed umido non riesco a dormire come volevo e quindi decido di ripartire dopo qualche ora.
In questo tratto il sentiero è molto scorrevole e corre lungo l’argine della Loira fino a quando non si riprende un settore collinare e una zona di campagna aperta dove raramente attraverso centri abitati.
Ma sono chiaramente in traccia ed alcuni cartelli “certificano” il passaggio sul Le Chemin de St Jacques
La giornata è molto calda e non riesco a trovare nemmeno dei cimiteri dove prendere acqua o posti dove acquistarla…
Quindi sono “costretto” a cercarla in qualche abitazione ed ad un certo punto incontro Anne che con estrema gentilezza mi regala un ristoro con classica baguette, acqua fresca nel momento giusto ed una piacevole chiacchierata!
Anche questo è viaggiare 😉
Ormai sono sempre più vicino al Puy de l’Ouire che svalico la mattina del 10/08 dopo una notte passata bene e qualche ora di sonno in un camping molto particolare ,,, un cimitero; ma c’era un riparo vicino l’ingresso troppo allettante per piazzare la tenda!
Quindi scendo velocemente dai 1500mt circa del Puy de l’Ouire e con alcuni passaggi veramente tecnici e paesaggi mozzafiato, raggiungo La Barboule dove arriverò verso le 8 circa con una fame nera!
Decido di fermarmi a fare una ricca colazione a base di croissant e cioccolata calda,,, avevo preso un freddo cane a scendere dalla cima precedente… e non potevo trovare posto migliore per un break
Mi sento bene ed a questo punto “vedo” e punto l’arrivo, con oltre la metà del percorso alle spalle;
e sembra che con il ginocchio ormai abbia trovato un “equilibrio”
Riparto ed attraverso questa bella cittadina piena di turisti; la traccia mi porta su un sentiero che sale subito con pendenze oltre il 15% e come al solito cerco di non forzare utilizzando sempre rapporti molto agili.
Il sentiero sale in un bellissimo sotto bosco sopra La Barboule, ma improvvisamente arriva una fitta lancinante al ginocchio ….
metto il piede a terra e penso “non è possibile!” Scendo dalla bici, provo a spingere come in fondo avevo fatto dal secondo giorno,,, ma non riesco nemmeno a camminare,,,
Mi siedo sul ciglio del sentiero, prendo la fascia e provo a contenere il ginocchio; riparto provando a pedalare ma niente da fare…. riprovo a camminare ma impossibile e quindi di nuovo seduto…
Sdraiato, chiudo gli occhi e prego che sia qualcosa di transitorio,,, prendo un antidolorifico e dopo circa un ora riprovo ma sembra peggio di prima. Con le lacrime agli occhi, per un misto fra dolore e dispiacere, decido di ritirarmi perché è impossibile proseguire in queste condizioni
Quindi rientro a La Barboule dove trovo un affitta camere al volo ed anche insperato visto il periodo di alta stagione
Ovviamente sono rammaricato e triste per il ritiro ma non potevo assolutamente pensare di proseguire in queste condizioni….
La proprietaria di questa struttura è Ysabelle Montault che mi ospita trattandomi come un figlio! Le spiego la situazione e mi fa trovare dopo una doccia calda anche tutto l’abbigliamento “civile” che mi serviva ed un ricco ristoro; senza chiedermi un euro ,,, sono commosso e certi momenti restano indelebili in un viaggio!

Ysabelle è la prima a destra; la coppia di ragazzi erano anche ospiti della struttura e mi hanno aiutato a rimontare la bici 😉
Il rientro a Santander da organizzare al volo il giorno successivo, e dove mi aspettava la mia famiglia, sarà l’ennesima avventura di questo viaggio partito bene ma finito male …..
Chiudo questo racconto con il commento a caldo post ritiro pubblicato sulla mia pagina FB https://www.facebook.com/PaoloLauretiULTRA/
” Questa mattina alle 11 purtroppo è terminato il mio french divide a La Barboule dopo 1300km; già dopo 300km dallo start ho iniziato ad avere un problema al ginocchio che in pratica mi ha costretto a fare a piedi quasi tutte le salite dove si doveva spingere per i successivi 4 giorni…
Ho provato anche a cambiare posizione, fare bendaggi e sembrava che cmq era possibile gestire il dolore fisso ,,, fino a questa mattina quando è arrivato un dolore lancinante … ed in pratica non riuscivo nemmeno più a camminare.
Ovviamente sono molto molto dispiaciuto, perché stavo bene a livello generale ed ormai “vedevo” il traguardo…. La media che stavo portando era vicina a quanto cmq avevo previsto, e senza problemi potevo sicuramente restare avanti.
Non ho rimpianti e sono felice di aver fatto un esperienza incredibile sotto tanti punti di vista; senza ombra di dubbio la più importante fino ad oggi! Ripensavo giusto che sono solo 4 anni che vado in mtb… e nel tracciato fatto i passaggi tecnici, single track, discese al limite del ribaltamento, e con la bici così carica… Spesso fatte di notte e da solo, sono state incredibili! e non avrei mai immaginato di riuscire a gestire così bene la navigazione anche in notturna ed in posti dove sempre in solitaria ci vuole il cosiddetto “pelo sullo stomaco” per andare avanti e non perdere la calma, in un contesto così complesso come il french divide.
Non mi sento un super eroe, ma resto un “cacciatore” di esperienze attraverso lo sport che amo praticare; difficile da capire per molti, ma in questi contesti riesco ad unire la mia passione per il viaggio, la bici e cmq un po’ di competizione che non guasta.
Grazie a tutti voi che mi avete seguito e supportato, ed un ringraziamento particolare a cicli Elios, Andrea Ragona per la bici veramente spettacolare! Lorenzo Marzola per la comunicazione.
Poi c’è sempre l amore della mia vita che mi supporta e sopporta nelle mie avventure,,,
Vi lascio con un bel tramonto su la Loire”